martedì 19 agosto 2014

RECENSIONE "Vite in fumo" di Enrica Aragona e Luca Ducceschi

Buongiorno cari ragazzi,
oggi vi presento un racconto che è stato finalista al Premio Gran Giallo Città di Cattolica 2013 aggiudicandosi il sesto posto: Vite in fumo” di Enrica Aragona e Luca Ducceschi, pubblicato da Nero Press Edizioni, per la collana Innesti, dedicata alle opere in digitale.


Vite in fumo” 

Autori: Enrica Aragona e Luca Ducceschi

Editore: Nero Press Edizioni
Pagine: 28 
Prezzo: € 0,99 ebook


Sinossi:  Il commissario Moretti, durante l’indagine su un omicidio, si imbatte in una serie di indizi che porta, inesorabilmente, a persone che fanno parte della sua vita privata. Ma non tutti i pezzi del mosaico sono disposti nel giusto ordine e quella che, a un certo punto, si presenta come una terribile consapevolezza, sarà solo preludio a una più amara e sconvolgente verità.





STILE: 8
STORIA: 8
COPERTINA: 6



 INCIPIT: - Me la immaginavo diversa- Cosa?- La stanza dove torchi le persone, Luca. Me la immaginavo diversa. Sai, tipo quelle cose che si vedono in televisione…io da una parte del tavolo, tu dall’altra. Una luce verdognola, le pareti a specchio e di là qualcuno che ci controlla, che aspetta una parola sbagliata per entrare e mettermi le manette ai polsi…- Tu vedi troppe fiction, Laura. 
L’ufficio di Luca Moretti galleggiava nella penombra; una lampada da tavolo diffondeva una luce lattiginosa che illuminava appena l’incartamento tenuto tra le mani dal commissario.
Milano. Il commissario Moretti è alle prese con le indagini di un omicidio. E’ stato ucciso Marco Albizzoni, un giornalista, e tutte le prove convergono verso una persona molto vicina all’ispettore. Quando tutti i tasselli di questo noir verranno collocati al giusto posto si scoprirà una realtà sconvolgente e devastante.

Questo racconto presenta una storia a tinte fosche che offre molti spunti di riflessione. 
Io ho ritrovato, in questo groviglio di relazioni che rende bene l’effetto “confusionale” dei sentimenti, vari riferimenti ad avvenimenti che fanno parte della nostra Storia, della vita del nostro Paese. Iniziamo con il nome Moretti che identifica il commissario. Appena ho letto “Moretti” mi sono ricordata del rapimento di Aldo Moro, uomo politico democristiano, avvenuto molti anni fa. Se non erro Moretti faceva parte delle Brigate Rosse e prese parte attiva al rapimento dell’importante uomo politico. Moretti brigatista e Moretti ispettore sono ai lati opposti di una barricata sociale: hanno forse delle caratteristiche in comune? Il passato si prolunga nel presente cambiando veste sociale? I misteri di ieri, le trame oscure del nostro recente passato, nascondono verità non ancora svelate?

Inoltrandomi nella storia mi rendo conto che la città di Milano è parte attiva delle vicissitudini dei personaggi che si muovono in un capoluogo dove il bene e il male si respirano in ogni via. Milano è la città del potere e della violenza, della ricchezza e della povertà, della solitudine. Figura di riferimento, per l’ispettore Moretti, è suo padre: vicequestore nella Milano violenta di alcuni anni prima.

 "CITAZIONE  Suo padre, il Maestro, il suo punto di riferimento. Una roccia che si era sgretolata troppo velocemente sotto l’effetto mortifero di quel tumore.

Qui entra in scena un killer silenzioso ma implacabile: la sigaretta.

Attraverso il ricordo del padre, il commissario ci riporta a pagine di Storia importanti per tutti noi. Viene ricordata la strage di Piazza Fontana, l’attentato al giornalista Indro Montanelli.  Il commissario Paolo Moretti soleva dire:

 "CITAZIONE  Non si ammazza mai senza un motivo. Quelle cazzate di gente che perde la testa e uccide in un raptus, lasciale a quei coglioni della televisione. Nella vita reale non funziona così. Cerca sempre il movente, prima dell’assassino. Quasi sempre si ammazza per vendetta.

E ancora:

 "CITAZIONE  C’è chi dorme e chi lavora, i brigatisti per esempio non dormono mai.

Ricordi che creano un parallelo tra l’impegno dei poliziotti e l’evolversi della loro vita pivata. Un poliziotto deve affrontare la criminalità, l’emergenza di una società che nella violenza cerca la rivincita sul potere politico che non condivide, assassini e delinquenti di ogni risma. Quando, però, si smettono i panni da poliziotto si deve continuare ad affrontare altre emergenze che costituiscono la propria vita privata. Il commissario Moretti deve fare i conti con un matrimonio alla deriva, una moglie sfuggente, lontana, quasi invisibile in un rapporto ormai spento. Nella difficoltà, però, si diventa, a volte, irrazionali si compiono scelte devastanti. Scelte estreme per colmare amori perduti in quella grande imperfezione che è la vita pronta a dissolversi nel fumo di una sigaretta. 
Attraverso i ricordi e le riflessioni dei protagonisti, gli scrittori ci mostrano l’Italia di ieri e di oggi attraverso i giochi di potere, i piani politici occulti, gli eventi sociali che formano la memoria storica della società italiana. Gli avvenimenti citati nel racconto appartengono al passato ma il loro ricordo è ancora vivido nelle nostre menti e nei cuori di tutti noi.

Un uomo. Due donne. Un destino. Pochi ma fecondi personaggi che diventano il tramite per raccontare la Storia recente dell’Italia, per manifestare la volontà di ricordare per non dimenticare. Molteplici verità danno vita a un giallo psicologico coinvolgente e riflessivo in cui nulla è come sembra. 
Romanzo riflessivo e malinconico che si legge tutto d’un fiato. Complice un intreccio ben costruito e la presenza di pochi ma complessi personaggi, questo romanzo è un volo in deltaplano tra la Milano di ieri e di oggi, tra la violenza e i disordini di ordine pubblico. La psiche dei personaggi è analizzata attraverso le parole che creano un coinvolgimento in chi legge: si è portati, infatti, a comprendere le motivazioni che hanno portato i protagonisti a fare delle scelte ben precise alla ricerca di se stessi. Spesso capita di sentirsi soli, senza alcuna sicurezza, ci si sente traditi perdendosi tra rimpianti, rimorsi, ansie. Tra emozioni, attese, scenari reali, riflessioni, gli autori hanno creato un ottimo incastro narrativo. “Vite in fumo” è una lettura che consiglio a tutti.

Vi riporto "una poesia di Alda Merini, autrice che Paola tanto aveva amato"
                                           
 Apro la sigaretta
                               come fosse una foglia di tabacco
                                                  e aspiro avidamente
                                            l’assenza della tua vita.
                                         E’ così bello sentirti fuori,
                                            desideroso di vedermi
                                            e non mai ascoltato.
                                          Sono crudele, lo so,
                                   ma il gergo dei poeti è questo:
                                              un lungo silenzio acceso
                                           dopo un lunghissimo bacio.


Nessun commento:

Posta un commento