sabato 11 ottobre 2014

RECENSIONE "Il sussurro dell'uomo nero" di Emanuele Corsi


Ninna nanna, ninna oh,

questo bimbo a chi lo do?

Lo darò alla Befana

Che lo tiene una settimana

Lo darò all’Uomo Nero

Che lo tiene un anno intero…

Ciao ragazzi!


Conoscete questa filastrocca? Io ricordo che, tanti anni fa, la mia mamma era solita recitarla quando era ora di dormire e io non volevo obbedirle. Su di me queste parole non avevano alcun effetto e così la ninnananna venne archiviata. Oggi la minaccia di un mostro leggendario che rapisce i bambini è ancora in auge? Non so. Nell’incertezza vorrei presentarvi un bel racconto lungo che narra dei timori dell’infanzia soprattutto dell’ancestrale paura del buio e affronta temi importanti per la crescita dei bambini:

 “Il sussurro dell’Uomo Nero” scritto da Emanuele Corsi 

Autore: Emanuele Corsi
Editore: Nero Press Edizioni
Collana: Inizi 
Illustrazioni di: Ilaria Tuti 
Pagine: 202
Prezzo: € 15,00 cartaceo

Sinossi:
Lisa è una ragazzina dalla fervida immaginazione, le piace raccontare storie e nella sua stanza ci sono moltissimi giocattoli. Una notte, la sua bambola preferita, Corinna, viene avvicinata dall’Uomo Nero, che le sussurra all’orecchio qualcosa di misterioso. Da quel momento, la vita di Lisa diviene un Inferno. Corinna, la delicata damina di porcellana, inizia a plagiare gli altri giocattoli contro la padroncina e riesce persino a rivoltarle contro le persone a lei più care! L’unico che le resterà fedele è un vecchio pupazzo, così brutto da non avere neanche un nome. O meglio, Lisa l’ha sempre chiamato solo “Coso” e con lui fuggirà in soffitta, attraverso un teatrino polveroso, ritrovandosi in un altro mondo, dove i ruoli sono invertiti: i giocattoli sono vivi mentre lei diventa di porcellana.




STILE: 8
STORIA: 8
COPERTINA: 9


 "CITAZIONE   “I guai di Lisa cominciarono quando l’’Uomo Nero venne a parlare con Corinna. Corinna era la sua bambola preferita: una bambola di porcellana, di quelle antiche, dalla pelle bianca lucente e i capelli rossi fiammanti che sembravano veri. A Lisa non piacevano granché le Barbie, né le Bratz: non le sembravano adatte a prendere il tè con lei. Corinna, invece, nella sua elegante immobilità, riusciva a darle soddisfazione…Lisa aveva scorto l’Uomo Nero nei riflessi dello specchio…Era di spalle, o almeno così sembrava, tutto intento in un chiacchiericcio sommesso all’orecchio di Corinna.”
 
Corinna, bellissima bambola di porcellana; Coso, un brutto pupazzo “con una zazzera di riccioli blu”. Spesso Lisa gioca con una sua amica, Cristina. Le due bambine non sanno che la loro vita sta per cambiare. All’inizio è solo una sensazione, non ancora certezza, ma i giocattoli sembrano, al calar della sera, animarsi di vita propria. Così per Lisa iniziano i guai che la portano a volersi sbarazzare di alcuni giocattoli che hanno iniziato a manifestare il loro “lato oscuro”. Ma dove si lasciano i giocattoli che non vogliamo più? In soffitta.

Povera Lisa, la soffitta si rivelerà pericolosa perché cela un portale che conduce nel Posto dei Giocattoli Dimenticati. Molto spesso i bambini si stancano dei propri giocattoli e li abbandonano senza riflettere. I compagni di gioco si trasformano in letali nemici: i giocattoli si ribellano, vogliono vendicarsi di coloro che li hanno usato e poi gettato via. Lisa vede Corinna sorriderle in modo inquietante, assiste alla trasformazione della sua dolce mamma in una Psico-Mamma e le cose si complicano ancor di più quando:

“la mia bambola del cuore ha rapito la mia potenziale futura amica del cuore e ha trasformato la mia mamma in una pazza malvagia. Ora devo andare a riprendere Cristina nel Mondo in Soffitta, prima che diventi una bambola pure lei…”

Lisa non affronterà da sola la vendetta dei giocattoli dimenticati: al suo fianco ci sarà il pupazzo Coso.

“Era buio. Ma non buio di quelli che se non stai attento calpesti qualcosa, o dai un calcio alla tastiera del letto, o vai a sbattere all’anta della finestra aperta. Era proprio buio vero. Fatto di nero, solo di nero, in tutte le direzioni. Di quelli che non vedi nemmeno e tue mani. Che non capisci neanche se le hai, due mani. Nero e silenzio: non il minimo rumore, nemmeno di passi sul pavimento quando cammini. Solo il respiro.”

Lotterà Lisa per liberare la sua amica, ma cosa succederà in Soffitta. L’Uomo Nero porterà via con sé la nostra protagonista?
“Il Sussurro dell’Uomo Nero” è un ottimo racconto dal titolo intrigante. Lisa si ritroverà a vivere nel Mondo reale e nel Mondo fantastico affrontando paure e nemici che rappresentano i comportamenti degli esseri umani. Sia i bambini che gli adulti sbagliano. Questa fiaba ci mostra che dagli errori può nascere qualcosa di buono. Lisa rappresenta tutti i bimbi che devono affrontare le proprie paure facendo affidamento sulle proprie capacità. 
A volte si è aiutati, il coraggioso Coso è un aiuto esemplare, ma l’importante è affrontare le difficoltà per iniziare a conoscere se stessi, per scoprirsi coraggiosi e intraprendenti, per usare la fantasia come nostra alleata. Per superare la Paura bisogna affrontarla. A Lisa piace raccontare storie horror perché ha bisogno di mettere alla prova il proprio coraggio, per imparare a controllare la paura, per sbaragliare colui che della paura fa il suo nutrimento: l’Uomo Nero. 

Ognuno di noi combatte il suo personale Uomo Nero e tutti vorremmo avere un amico fidato che ci difenda. In questo racconto, definirlo “per ragazzi” è riduttivo, si parla di collaborazione e amicizia grazie a personaggi ben delineati, continui colpi di scena e un ricco ventaglio di sentimenti: gioia, paura, speranza, odio. Tutti dovremmo portare rispetto per ciò che ci appartiene. I bambini dovrebbero amare i propri giocattoli e non buttarli via come una scarpa vecchia. Un giorno i giocattoli potrebbero ribellarsi al loro destino così come la bambola Corinna che non ha esitato a firmare un patto con l’Uomo Nero. Bisogna stare sempre attenti perché le apparenze ingannano: la snob Corinna mostra il suo lato oscuro mentre il brutto pupazzo Coso si rivela un amico fidato, un cavaliere pronto a difendere i più deboli.
Vi consiglio vivamente di leggere questo racconto arricchito da illustrazioni bellissime che sono lo specchio visivo della narrazione. I disegni presentano “luci e ombre” come “la realtà e la fantasia” ben adattandosi all’incedere degli avvenimenti. 

Prima di lasciarvi vorrei ricordarvi che: “Credo che le fiabe, quelle vecchie e quelle nuove, possano contribuire a educare la mente. La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi.”     (Gianni Rodari)

5 commenti:

  1. Avevo adocchiato questo libro e lo volevo. La tua bellissima recensione mi ha convinta: devo leggerlo assolutamente!

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    1. Sarà sicuramente un'ottima occasione per leggere una favola moderna dai riflessi horror:)

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    1. In questa favola horror troverai situazioni inquietanti ma anche sentimenti veri come l'amicizia, la solidarietà, il coraggio per affrontare e vincere la Paura:)

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  3. A volte i libri per ragazzi si rivelano più profondi di molti libri per adulti, basti vedere il caso de "Il piccolo principe".
    La trama di questo libro mi ha colpito, inoltre quelli con le illustrazioni hanno sempre un valore aggiunto.

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