lunedì 5 gennaio 2015

RECENSIONE | " Il Lupercale: Boia" di Giuseppe Chiodi |

Carissimi lettori,
in questo giorno dalle temperature siberiane, vorrei presentarvi un romanzo che fa della crudeltà una delle sue protagoniste. Se vi piace una lettura dalle sensazioni forti e violente allora dovete leggere:

“Il Lupercale: Boia” 
di Giuseppe Chiodi


Autore: Giuseppe Chiodi

EditoreGiuseppe Chiodi
Pagine: 261
Prezzo: € 3,99

Sinossi: 
Spielberg: gelido e spietato. Il tecnico.
Nero: ardente e sadico. L’artista.
Un’organizzazione segreta, estranea a ogni legge, agisce in Europa. In un paese dell’Est, Spielberg e Nero lavorano nell’ombra. 
Il dolore è il loro mestiere.
La vittima viene torturata e uccisa, l’agonia viene filmata e consegnata al cliente. Una routine consolidata, un meccanismo di giustizia fai da te dietro compenso.
Ma un incontro inaspettato, e un lavoro insolito, cambieranno tutto.
Questa è la storia di Spielberg e Nero, i Boia del Lupercale. Una tragedia moderna, zuppa di sangue, violenza e colpi di scena.






STILE: 7
STORIA: 6
COPERTINA: 6


Spielberg infilò il braccio sotto il camice della ragazza. Le carezzò i lombari, agguantò l’adipe picchiettato di sudore. Massaggiò la curvatura della schiena. Doveva essersi fatta un bagno nel profumo, a mollo nella vasca per una settimana. L’acqua di colonia allagava l’ascensore. La mano scivolò sotto i capelli ramati, Spielberg la richiuse intorno al collo.
Il Lupercale: Boia” è un romanzo crudele, duro.

E’ la storia di due uomini brutali e inquietanti: Spielberg e Nero. 
Sono i boia del Lupercale: un organizzazione segreta che agisce in Europa. Uccidono dietro compenso, per vendetta, per ripristinare una giustizia che ha il sapore del sangue. 
Entrambi fanno parte di un’organizzazione segreta che segue il codice Lupercale:
Il Lupercale è tutto. Il Lupercale è ovunque, in ogni momento. Vi segue di giorno, vi culla di notte. Vi accompagna in vita, vi mostra la morte. Quando crederete di essere soli, sarà li con voi. Non avete venduto la vostra anima a Lui, è la vostra anima che ha preso la sua forma. La sua forma originale: l’aspetto di un lupo.
Spielberg e Nero sono dei giustizieri a richiesta. Puniscono coloro che hanno commesso dei crimini. 
I loro mandanti sono i parenti delle vittime. Le punizioni seguono la legge del contrappasso: la pena è uguale al peccato. I Boia applicano una legge del tutto personale: una vendetta che indossa la toga! Le “punizioni” vengono riprese con una videocamera per testimoniare le sofferenze dei colpevoli, per testimoniare l’avvenuta esecuzione.
La violenza fisica è devastante, orribile, sconvolgente.
Il mondo è crudele, il mondo tenta di ingannarti. Erano le basi, il principio del Lupercale. Unirsi a esso significava dare battaglia, combattere quel mondo che l’aveva messo a morte. Quel mondo che l’aveva tradito. In questo Stato, se il passato è buio, il futuro non esiste. I tuoi sogni, traditi, le tue speranze, tradite, le tue illusioni, tradite, la tua fede, tradita. Le tue convinzioni, tradite. Nessun porto sicuro, nessun’isola felice. Il pianeta della tua infanzia non esiste. Cane mangia cane.
Nero e Spielberg sono due anime erranti per le vie dell’esistenza. 
Il loro passato li ha resi crudeli. La prigione, microcosmo dannato, li ha trasformati da uomini in esseri feroci. Essi sono uomini senza identità che hanno fatto della violenza il loro vessillo che prelude a una guerra contro una società dove tutti ricoprono dei ruoli ingannatori. Le donne, esseri senza scrupoli, sono delle traditrici: usano gli uomini poi si dimenticano di loro.

Tutti indossano delle maschere, innocenti e colpevoli, senza alcuna distinzione. 
Tutti hanno delle colpe.

Ho letto questo libro con molta curiosità perché volevo capire quale fosse il fine ultimo di tanta ferocia. L’atto criminale viene descritto in ogni particolare come se una cinepresa facesse un primo piano continuo sulle violenze. 
Lo stile diretto dell’autore ben si adatta a questa narrazione che risulta, in alcuni punti, un po’ confusa. I personaggi sono emblematici, mi sarebbe piaciuto apprendere più notizie sul loro passato e sulla prigionia.
La lettura si rivela intrigante grazie ai continui colpi di scena. Le descrizioni accurate delle torture sono un pugno nello stomaco. Il finale inaspettato pone molte domande che aspettano delle risposte. Giuseppe Chiodi ha dimostrato di saperci fare con le parole usandole come rasoi ben affilati.

Consigliato a coloro che amano le emozioni forti, che si trovano a loro agio leggendo di situazioni che tolgono il respiro, di omicidi descritti senza filtro.  Il lettore diventa spettatore di crimini violenti, efferatezze che fanno della crudeltà la loro dea.

Crudeltà compiuta in modo intenzionale.

Crudeltà dettata da sentimenti di vendetta.

Crudeltà espressa con le parole, i gesti, i comportamenti.

Crudeltà nei confronti di molte persone, ma anche “acido muriatico” verso se stessi.

Nero e Spielberg, ci conducono in una ricerca ossessiva del loro ruolo nel mondo. Una ricerca che parte dal passato e che affonda le radici in un vuoto esistenziale prodotto da abbandoni, tradimenti. Tutto ciò ha condotto i due protagonisti al crimine: ci sarà, per loro, la possibilità di salvezza?

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