venerdì 9 giugno 2017

RECENSIONE | "Il bambino argento" di Kristina Ohlsson

Dopo il successo ottenuto con “Bambini di cristallo”(recensione), Kristina Ohlsson torna nelle librerie con “Il bambino argento” per riaccendere, nei giovani lettori, la paura dell’ignoto.

STILE: 7 | STORIA: 7 | COVER: 6
Il bambino argento
Kristina Ohlsson (Traduzione di Silvia Piraccini)

Editore: Salani
Pagine: 176
Prezzo: € 13,90
Sinossi
Era da tempo immemorabile che a novembre non nevicava a Anus. Adesso però il suolo è candido di neve e il fiume è ghiacciato al punto giusto per poterci pattinare sopra. Aladdin e Billie, come tutti i ragazzi della città, ne sono entusiasti. Ma non durerà a lungo: una serie di eventi, apparentemente non collegati, sembra minare per sempre le loro sicurezze. Un misterioso barcone appare da un giorno all'altro nel porto della città, e un'inquietante presenza comincia a rubare del cibo intrufolandosi ogni notte nel ristorante dei genitori di Aladdin, che stanno per prendere una decisione disperata. Antiche, sanguinose storie di crimini, di follia e di sfarzosi tesori perduti tornano alla luce, e poi c'è quello strano bambino sconosciuto che appare e scompare nel nulla e che non lascia impronte sulla neve, proprio come un fantasma... II tempo stringe, gli adulti sembrano troppo presi dai loro problemi di ogni giorno per riconoscere quali sono quelli veri, quindi starà ai due amici cercare di risolvere un caso che, da qualsiasi parte lo si guardi, risulta molto, molto più grande e pericoloso di loro...


Chi è il bambino in pantaloncini corti che sembra seguirti e non lascia tracce sulla neve?
Ahus, una località sul mare nel sud della Svezia, è lo scenario che accoglie una nuova storia, avventurosa e appassionante, di Aladdin e Billie.

Il paesino, con il suolo ricoperto da candida neve, è un gran luna park naturale per i ragazzi. Il fiume ghiacciato, le distese di neve, rendono entusiasti i ragazzi della cittadina. La pace però ha durata breve, una serie di eventi mina la tranquillità del luogo. Da un giorno all’altro un misterioso barcone di profughi appare nel porto di Ahus. Dal ristorante dei genitori di Aladdin, sparisce del cibo. Una pesante crisi economica induce i genitori del ragazzo a prendere una decisione disperata. Ma non è tutto. C’è uno strano bambino sconosciuto che appare all’improvviso e non lascia impronte sulla neve. Così mentre gli adulti affrontano i problemi di ogni giorno toccherà nuovamente a Billie e Aladdin, con l’aiuto di Simona, risolvere un caso che ha radici nel passato. Una sanguinosa storia di crimini e follia, tesori perduti e piccoli fantasmi sono gli elementi di una storia nata per i giovani lettori che non hanno paura di aver paura.

Il bambino in pantaloncini, che appare dal nulla e nel nulla svanisce, rappresenta la tenue vena horror di questo romanzo per ragazzi. La presenza del soprannaturale è lo specchio che riflette i problemi di una società in cui l’odio, l’amore negato, l’atroce destino, sono i semi da cui nasce un’antica storia che proietta i suoi tentacoli nel presente. Aladdin e Billie, con la simpaticissima Simona, affrontano il mistero dell’argentiere morto, tanti anni prima, in circostanze misteriose. L’argento, materiale prezioso per i suoi lavori, scompare in una notte tempestosa. Il colpevole non ha mai avuto un nome, l’argento non è mai stato ritrovato. Questo vecchio caso irrisolto diventa, per i ragazzini intrepidi, una sfida da risolvere anche perché a chiedere giustizia è proprio un “triste bambino in pantaloncini”.

Ho conosciuto Aladdin, Billie e Simona, con il romanzo “Bambini di cristallo” e con piacere ho letto questa loro nuova avventura rivolta a giovani lettori. La scrittrice, con uno stile pulito e scorrevole, narra una storia dall’intreccio semplice con numerosi colpi di scena e senza nessuna plateale violenza. I ragazzini, novelli detective, si mostrano al lettore con i loro limiti. Sono coraggiosi ma conoscono la paura, attenti ai particolari prestano sempre massima attenzione al mondo degli adulti. Affrontano i misteri, si sostengono l’un l’altro, nella loro ingenuità affrontano problemi che nascondono mille pericoli.

In questo romanzo non troverete mostri spaventosi o spaventosi esseri soprannaturali. L’ignoto si manifesterà in un horror dolce, mai aggressivo, senza crimini violenti e spargimenti di sangue. Anzi l’ignoto sarà l’input per affrontare temi del mondo reale come l’accoglienza dei profughi, la crisi economica, la giustizia negata.

“Il bambino argento” è un’ottima lettura per ragazzi desiderosi di provare brividi paurosi restando al sicuro nella propria casa. Chiuso il libro i fantasmi svaniscono, forse. Se così non fosse, benvenuti nel mondo reale degli adulti.

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