venerdì 13 ottobre 2017

RECENSIONE | "Centurio" di Massimiliano Colombo [Review Party]

Carissimi lettori, in questi ultimi mesi ho avuto la possibilità di leggere vari romanzi storici. La Storia mi affascina ma soprattutto amo conoscere i sentimenti, i pensieri nascosti, le riflessioni dei personaggi che hanno segnato il nostro passato. Mi incuriosisce anche scoprire, oltre agli eventi storici, le descrizioni della quotidianità, degli usi e costumi di popoli il cui eco giunge fino a noi. Se poi parliamo dell’antica Roma, dei legionari che combatterono per la sua grandezza, del destino che vide Roma contro Roma, allora la lettura diventa un momento ricco di emozioni e partecipazione. Il romanzo storico che vorrei consigliarvi mostra la faccia violenta della Repubblica. Guerre, amore e giustizia reclamano la vostra attenzione.

STILE: 9 | STORIA: 8 | COVER: 8
Centurio
Massimiliano Colombo

Editore: Newton Compton
Pagine: 448
Prezzo: € 10,00
Sinossi
«Il tuo grado ti imporrà la solitudine, che sarà per il tuo spirito quello che il cibo è per il tuo corpo». 80 a.C. Caio Emilio Rufo è una recluta che milita nelle coorti di Lucio Cornelio Silla, durante la guerra civile che sta dilaniando la Repubblica. È un giovane idealista inesperto, non ancora diventato uomo. Dalle vette innevate dei Pirenei alle battaglie navali al largo delle coste dell'Africa, Caio Emilio si addestra a combattere le legioni del più astuto e acerrimo nemico di Roma, uno dei più grandi comandanti di tutti i tempi: Quinto Sertorio, parente e fedele generale di Caio Mario. Nell'assolata Spagna romana, popolata da genti fiere e bellicose, Emilio affronta le prove che questa odiosa guerra gli impone tra guardie, scorte, battaglie, assassinii, tradimenti e agguati. Subisce le angherie del suo spietato centurione e in cuor suo riconosce il valore dei nemici che sta combattendo, vessati dagli abusi della dominazione romana. Schiacciato dalla sorte avversa, senza più nulla in cui sperare, Caio Rufo attraversa il mare e giunge nei roventi deserti della Mauritania; lì, con la gola riarsa e la pelle scottata dal sole, incontra il nemico che era stato addestrato a uccidere. Emilio capisce che il destino che l'ha condotto fino a quel punto l'ha reso più forte, tanto forte da fargli intraprendere un nuovo viaggio, che lo condurrà tra le file degli Immortali.

Questa è l’ultima lezione che ho da darti Rufo: la solitudine di chi ha il comando. Il tuo stesso grado ti imporrà la solitudine che sarà per il tuo spirito come lo è il cibo per il corpo. D’ora in poi la sentirai dentro di te. Capo riconosciuto in mezzo agli altri e solo nel profondo della tua anima. Nessuno cercherà di comprenderti, ma tutti vorranno essere compresi. Nessuno penserà ai tuoi momenti di debolezza, ma tutti verranno a chiederti conforto. Nessuno penserà mai più a te come un bravo soldato, come un ragazzo che è stato figlio, come un uomo che ha perso un amore, tu sei e sarai solo un concetto soprannaturale che non esiste in nessun’altra cultura. Tu sarai Centurio.
80 a.C. La Repubblica è dilaniata dalla guerra civile. Emilio Rufo è una giovane recluta nelle corti di Lucio Cornelio Silla. Il ragazzo viene sottoposto a un duro estenuante addestramento per combattere contro il più astuto e acerrimo nemico di Roma: il comandante  Quinto Sertorio. Rufo affronterà le terribili prove che la guerra gli imporrà. Guardie, scorte, battaglie, assassinii, tradimenti e agguati. Subirà le angherie del suo spietato centurione e si renderà conto del valore dei suoi nemici vessati dagli abusi della dominazione romana. Caio Rufo dovrà scegliere da che parte stare, schiacciato da un destino avverso incontrerà il nemico che era stato addestrato a uccidere. Ora Rufo non è più un ragazzo insicuro, la guerra l’ha reso più forte, consapevole delle sue scelte che lo condurranno tra le file degli immortali.

“Centurio” è un romanzo storico emozionante e intenso. Appare evidente, fin dalle prime pagine, la gran passione dello scrittore nel narrare le grandi storie di guerre e di avventure. Molte le storie nella Storia, tanti i personaggi, alcuni realmente esistiti altri frutto di immaginazione, numerose le situazioni in cui la violenza diventa protagonista. Leggendo questo romanzo mi sono sentita partecipe degli eventi ho conosciuto uomini addestrati per eseguire qualunque ordine, per uccidere, per non aver pietà. Ho condiviso con loro le paure, l’odio, le gioie, i giochi di potere. Ho letto con interesse di tattiche e strategie militari, ho assistito, seppur a debita distanza, agli scontri sui campi di battaglia.

Leggendo “Centurio” ho percepito una malinconia di fondo che poi si è trasformata in speranza per un futuro nuovo tutto da vivere. Questo intenso romanzo mi ha trasmesso il fascino di antiche vicende  ma ciò che ho apprezzato maggiormente è stato il modo in cui lo scrittore ha reso “vivi” i personaggi. Gli uomini e le donne, coinvolte nelle molteplici storie, mostrano il lato nascosto del loro essere. La forza e il coraggio convivono con le loro paure. Gli sforzi per affrontare la stanchezza fisica, il freddo, i lunghi turni di guardia, diventano reale espressione dei limiti umani. Poi ho avuto la possibilità di conoscere la forte personalità di Sertorio, la sua potenza e il suo declino. La guerra logora, cambia le persone. I vincitori spesso sono magnanimi, i perdenti diventano spietati.

“Centurio” è un romanzo che intreccia Storia e immaginazione, descrive la sete di libertà e il destino di sangue, presenta uomini giusti e fedeli, altri violenti e accecati dal potere. Ma, tra le pagine intrise di Storia, troverete anche un tenero sentimento che segnerà il destino di Rufo.
Non voglio perderti.

Non mi perderai, un giorno ti raggiungerò.

Un giorno, potrebbero volerci anni.

Non si è mai troppo vecchi o troppo giovani per essere felici.
Questo dialogo avviene tra il giovane Rufo e…
No, non ve lo dico! Scopritelo voi! Ricordate, però, che la Storia dona l’immortalità ma bisogna sempre credere fortemente in ciò che si fa. Se si desidera ardentemente qualcosa bisogna impegnarsi per realizzarlo e chissà, magari, qualcuno ci aiuterà. Il fare regala la speranza.

Per tutto quello che è stato, per tutto quello che è, per tutto quello che sarà.

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