giovedì 5 ottobre 2017

RECENSIONE | "L'uomo di neve" di Jo Nesbø

La recensione odierna riguarda un thriller scritto da Jo Nesbø, autore noto non solo nella sua Norvegia ma in tutto il mondo.

“L’uomo di neve”, edito Piemme, vincitore nel 2007 del Norwegian Booksellers’ Prize, diventerà un film diretto dallo svedese Tomas Alfredson.
Le riprese del film sono iniziate a gennaio 2016 in Norvegia proprio nei luoghi natali di Hole, il protagonista seriale di ben 11 thriller firmati Nesbø. 

A interpretare il commissario Herry Hole, Michael Fassbender. Il film verrà distribuito nelle sale cinematografiche italiane dal 12 ottobre ( Trailer ).

STILE: 8 | STORIA: 7 | COVER: 7
L'uomo di neve
Jo Nesbø

Editore: Piemme
Pagine: 530
Prezzo: € 14,00
Sinossi
La città di Oslo è avvolta nel buio e i primi fiocchi di neve cadono leggeri imbiancando le strade. Birte Becker è appena tornata a casa dal lavoro quando, fuori dalla propria finestra, nota un pupazzo di neve che sembra scrutarla. Poche ore dopo, Birte scompare senza lasciare traccia. Unico indizio, un pupazzo di neve avvolto nella sciarpa della donna, all'interno del quale viene ritrovato anche il suo cellulare. Il commissario Harry Hole, chiamato per indagare sulla misteriosa scomparsa, si getta a capofitto nel caso per sfuggire ai fantasmi che lo perseguitano giorno e notte e alla notizia che lo ha gettato nel baratro dopo mesi di astinenza dall'alcol e di buona condotta: Rakel, l'unica donna che abbia mai amato, sta per sposarsi. Appena inizia a indagare sulla scomparsa della Becker, Harry si rende conto che il caso ha moltissime somiglianze con altre sparizioni misteriose avvenute a Oslo negli ultimi vent'anni. La procedura è sempre la stessa: una donna, sposata con figli, scompare nel nulla, nella notte in cui sulla città cade la prima neve. Hole è l'unico che può avvicinarsi alla verità, perché il male, subito e inferto, lo conosce molto da vicino e può calarsi pienamente nella testa del serial killer. La scoperta, però, sarà più amara e sconcertante del previsto, perché la mano in grado di perpetrare quegli orrendi crimini è molto più vicina di quanto Harry si sarebbe mai immaginato. 

Presto nevicherà. E allora i pupazzi di neve torneranno. E quando la neve si scioglierà, avrà portato qualcuno con sé. Quello che dovrai chiederti è: “Chi ha fatto il pupazzo? Chi fa i pupazzi? Chi ha dato alla luce The Murri?”. Nemmeno l’Uomo di neve lo sa.
Harry Hole è un commissario rude, dai metodi poco ortodossi. Ha un difficile rapporto con l’alcol, è un lupo solitario. La sua pessima fama unita a una dubbia moralità e a un temperamento poco malleabile ne fanno un soggetto dalle mille sfaccettature ma dal forte acume investigativo. Toccherà a lui e alla sua squadra scoprire chi è l’uomo di neve. In una Oslo imbiancata dalla prima neve dell’anno, una donna scompare senza lasciare traccia. L’unico indizio è un pupazzo di neve che ha, attorno al collo, la sciarpa della vittima. Quando una misteriosa e inquietante lettera giunge a Hole, il commissario dovrà affrontare questa sfida. Uno spietato serial killer agisce indisturbato distribuendo le sue vittime in un lasso di tempo molto lungo. Per vent’anni, la prima nevicata è stata accolta con un violento omicidio, i cadaveri non sono mai stati ritrovati, i collegamenti mai realizzati, le misteriose sparizioni mai risolte. A Hole il compito di scoprire che cos’é The Murri e fermare l’Uomo di neve.

Lo ammetto, per leggere “L’Uomo di neve” ho fatto le ore piccole. Per la serie “un altro capitolo e poi basta”, mi sono lasciata catturare dal fascino nero di questo libro. Hole, protagonista indiscusso, non è un uomo perfetto, non è un integerrimo e tradizionalista commissario di polizia. Mi piace questo cocktail di pregi e difetti. Harry Hole ha un temperamento poco malleabile, è un lupo solitario, pessima fama e dubbia moralità. È un poliziotto rude dai metodi poco ortodossi ma è dotato di un forte acume investigativo e un profondo senso di giustizia. Le sue indagini non seguono i normali canoni investigativi e ciò introduce un approccio diverso alla ricerca del serial Killer. A dir il vero ho individuato quasi subito il possibile colpevole ma ciò non ha diminuito il fascino della lettura. La trama, complessa e ben articolata, mostra spesso situazioni che si possono interpretare in modo opposto. Hole conosce il male e riesce a calarsi nella mente del serial killer. Questo lato psicologico del thriller mi ha mostrato il coinvolgimento personale dell’investigatore sempre in lotta con le sue dipendenze. Ciò crea continui colpi di scena che nascono da false tracce che inducono a erronee conclusioni. Faticosa la lettura? No, le 531 pagine del libro volano via con la partecipazione di personaggi pieni di difetti ed eccessi ma ben tratteggiati. La tensione è palpabile e ogni capitolo ne aumenta l’intensità. Unico difetto i nomi dei luoghi e di alcuni personaggi: impronunciabili, almeno per me!

Ora non mi resta che salutarvi e augurarvi una buona lettura :)

2 commenti:

  1. Ho letto solo Nemesi di nesbo e ne ho un buon ricordo, proverò volentieri altro e mi piacerebbe vedere il film ( adoro fassbender)

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  2. Il film lo vedrò sicuramente, non potrei mai perdermi Fassbender nel ruolo del detective alcolista :)

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