lunedì 13 marzo 2017

RECENSIONE | "Nel buio della mente" di Paul Tremblay

Cari lettori, oggi vorrei proporvi un romanzo che mi ha trasmesso molta inquietudine e mille incertezze. Fin dalla prima pagina sono stata colpita dall’ambiguità della storia. Molte situazioni si possono interpretare in modo differente rimanendo sempre indecisi su ciò che si legge. Verità o menzogna? A complicare ancor di più uno scenario di per sé ricco di temi scottanti, c’è la presenza subdola e strisciante del soprannaturale targato “L’Esorcista” di William Peter Blattey. Tutti ricorderete la piccola Regan posseduta dal demone! Le debolezze che rendono più forte il maligno! Se tutto ciò vi affascina il libro che ora vi presenterò è sicuramente una buona lettura.

Se avete coraggio e non vi fate suggestionare da alcune scene descritte con molto realismo horror allora questo libro fa per voi. Un consiglio: evitate la lettura nelle ore notturne e diffidate dei preti che propongono esorcismi come panacea per tutti i mali.

STILE: 8 | STORIA: 7 | COVER: 7

Nel buio della mente
Paul Tremblay (traduzione di A. Ricci)

Editore: Nord
Pagine: 356
Prezzo: € 16,90
Sinossi
Urla strazianti svegliano John Barrett nel cuore della notte. Quando si alza, l'occhio implacabile di una telecamera lo segue fin nella stanza di Marjorie. E, come ogni notte, John si chiede se abbia fatto bene a dare in pasto la sofferenza di sua figlia quattordicenne a un'emittente televisiva. Ma non aveva scelta. Da ormai un anno, Marjorie mostra i sintomi di un grave disturbo mentale e finora nessuna terapia si è rivelata efficace. Perciò John si è lasciato convincere da padre Wanderly che la ragazza non sia affatto malata, bensì posseduta da uno spirito demoniaco. E sempre padre Wanderly lo ha messo in contatto con un regista, interessato a documentare le varie fasi dell'esorcismo e disposto, in cambio, a pagare tutte le spese e le ingenti parcelle mediche che si erano accumulate nel corso dei mesi. Suo malgrado, John ha accettato. Forse la fede arriverà là dove la scienza ha fallito e, in ogni caso, di certo Marjorie non può peggiorare... Sono passati quindici anni, eppure tutti ricordano molto bene l'ultimo episodio della Possessione, il controverso reality show che si era concluso con tre morti e un'unica sopravvissuta: Merry Barrett, che all'epoca aveva appena otto anni. Eppure nessuno è davvero sicuro di cosa sia realmente successo. Per alcuni, è stata solo una messa in scena. Altri pensano che il vero folle fosse John Barrett e che sia lui il colpevole della strage. Per fare luce sulla vicenda, la giornalista Rachel Neville decide di intervistare Merry Barrett. Però, più Merry va avanti nel suo racconto, più Rachel si rende conto che ricostruire quella tragedia è come inoltrarsi lungo un cammino costellato di inganni, segreti e tradimenti. Un cammino in cui a ogni passo si rischia di perdersi negli oscuri recessi della mente umana...

Il male più pericoloso è quello che si cela dentro di noi.
John Barrett è un uomo concreto abituato a credere solo a ciò che può vedere e toccare con mano. Le sue convinzioni cambiano radicalmente quando sua figlia Marjorie mostra i primi segni di un grave disturbo mentale. John è disposto a tutto pur di aiutare sua figlia. Quando le terapie si rivelano inefficaci, all’uomo non resta che affidarsi a padre Wanderly. Si parla di “possessione” quindi bisogna sottoporre la ragazzina a un esorcismo. Intanto John ha perso il lavoro, non ha più denaro per saldare le parcelle mediche. Padre Wanderly prende contatto con un’emittente televisiva che vorrebbe filmare le varie fasi dell’esorcismo. In cambio i Barrett avranno denaro sufficiente per le spese mediche. John è convinto che la fede riuscirà là dove la scienza ha fallito.

Sono trascorsi quindici anni dall’ultimo episodio della Possessione e, oggi, Merry Barrett, che all’epoca aveva otto anni, è l’unica depositaria della verità. Cosa è realmente successo alla famiglia Barrett? La ricostruzione dei fatti sarà difficile, ad ogni passo Merry rischia di perdersi tra inganni, segreti e tradimenti. Gli oscuri recessi della mente umana nascondono la violenza dell’uomo. Scoprire la verità sarà una dura partita con i demoni che affondano la lama nel cuore degli uomini.

“Nel buio della mente” è una lettura ad alta tensione che non vi permetterà mai di raggiungere piena consapevolezza dei fatti. La trama non è originalissima, possessione e esorcismi sono temi di cui la letteratura è ricchissima, ma è ben costruita con descrizioni inquietanti e gran colpo di scena finale. I personaggi sono emblematici di un rapporto tra ragione e follia non sempre facilmente evidenziabile. John è il simbolo di una società patriarcale in declino. Ha perso il lavoro, non può più provvedere alle esigenze della sua famiglia. In lui cresce l’odio e diventa succube di un fanatismo religioso che lo porterà su strade molto pericolose. Sua moglie è una donna debole, soffre di depressione, fuma e beve molto. Le lacrime sono la sua unica compagnia. Merry, la piccola di casa, è la voce narrante. Ripercorre gli eventi viziandoli con il suo punto di vista. Marjorie è “la posseduta” ma vi chiederete, per tutto il romanzo, se i suoi disturbi comportamentali siano veri o meno. Accanto ai demoni tradizionali ci sono poi i demoni moderni. Le videocamere che invadono la casa dei Barrett, il confessionale in cui ognuno avrebbe potuto parlare liberamente, l’audience del programma. Spiare, registrare, montare ad arte con musiche suggestive: mandare in onda la possessione e il sacro rito dell’ossessione.

Quanti mostri ci sono in questo romanzo?

Tanti, siatene certi. Ho letto questa storia provando una gran inquietudine, le possessioni non mi sono particolarmente care, e ho apprezzato quel senso d’incertezza che permea l’intera narrazione. I protagonisti hanno un duplice ruolo di vittima e carnefice mostrando come il male sia in noi. Prima di guardare l’abisso in cui il maligno si cela, dovremmo rivolgere l’attenzione a noi stessi, ai nostri pensieri e alle nostre ossessioni.

Paul Tremblay ha scritto sicuramente una storia sconvolgente, alcuni passaggi sono molto forti. Urla, cambi nella voce, passeggiate sui muri, vomiti e menti in cui si affollano tetri fantasmi, sono alcuni elementi implacabili di una storia scritta molto bene. L’orrore del soprannaturale si sposa con la quotidianità creando una suspense che vi accompagnerà per tutta la lettura. Il finale è originale e sorprendente.

6 commenti:

  1. L'ambiguità del tutto, come forse saprai, mi ha fatto impazzire.
    Quanto è affascinante il non detto? :)

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    1. Il fascino del non detto supera di gran lunga ciò che viene esplicitamente detto :)

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  2. Lo voglio..lo voglio..lo voglio...messo in lista :-) Grazie :-)

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    1. L'importante è che tu non lo legga di notte, il sonno potrebbe risentirne :)

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  3. Mmm potrei provarci ma non so,mi sa che forse è un po' "forte" x me :-D

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