lunedì 3 aprile 2017

RECENSIONE | “Non dirmi bugie” di Rena Olsen

Cari lettori, vi parlo di un thriller che mi ha colpito per lo schema narrativo e  l’analisi psicologica dei personaggi: “Non dirmi bugie” di Rena Olsen.

STILE: 8 | STORIA: 8 | COVER: 6
Non dirmi bugie
Rena Olsen (traduzione di G. Collini)

Editore: Newton Compton
Pagine: 333
Prezzo: € 9,90
Sinossi
Clara sta spazzolando i capelli a una delle figlie, quando alcuni uomini armati fanno irruzione in casa e arrestano Glen, suo marito. L'ultima cosa che lui le urla, prima di essere portato via, è di non dire niente, e lei ubbidisce. Del resto la rigida educazione che ha ricevuto da ragazzina, e che l'ha resa poi una giovane donna dalle maniere perfette, l'ha abituata a fare ciò che va fatto. Sempre. Clara ripercorre così il suo passato, cercando la chiave per comprendere ciò che sta succedendo. Ma la situazione sta rapidamente precipitando e lei si ritrova rinchiusa, interrogata da uomini e donne che la chiamano con un altro nome, Diana, e che accusano il marito di aver commesso crimini atroci. A poco a poco il passato inizia a stridere con il presente e Clara è costretta a mettere in dubbio la realtà che ha sempre dato perscontata: dovrà ricorrere a tutte le sue forze per affrontare il futuro, se per lei un futuro c'è ancora...

Sto spazzolando i capelli di Daisy seduta al tavolo della cucina, quando, con uno schianto la porta di casa viene giù. Il rumore degli spari, le urla degli uomini, il pianto delle bambine giungono come un maremoto attraverso l’uscio divelto. Lascio cadere la spazzola e afferro la mano di Daisy. La trascino dentro l’armadio più vicino, armeggiando con la leva che apre il doppiofondo.  Ci stringiamo in un piccolo spazio, e Daisy trema tra le mie braccia.
Ditemi voi se è possibile resistere a un incipit così coinvolgente che stuzzica curiosità e apre scenari da esplorare con molta attenzione! Io non ho opposto resistenza, ho dimenticato la delusione per un titolo non proprio originale e mi sono tuffata a capofitto nella lettura lasciandomi condurre in una microsocietà dove concetti come bene e male, giusto e sbagliato, amore e violenza, obbedienza e punizione, assumono un significato differente dal normale. Ma cosa è normale? Come possiamo definire “normale” la nostra esistenza se non abbiamo altri termini di paragone? Se l’uomo che amo mi punisce perché sbaglio, chi sono io per oppormi? Ogni cosa è fatta per farmi capire qual è il mio posto. Sono fortunata ad avere persone che si occupano di me facendosi carico della mia formazione.  Una grande famiglia con tante figlie da preparare per “il giorno dell’asta”.

Iniziate a inorridire.

L’incipit ci mostra Clara intenta a occuparsi di una delle sue figlie, quando alcuni uomini armati fanno irruzione in casa e arrestano Glenn, suo marito. L’uomo, prima di esser condotto via, le urla di non dire niente. Clara ubbidisce. Ha ricevuto una rigida educazione da ragazzina e lei sa cosa fare, come sempre. Quando anche lei viene rinchiusa, interrogata da uomini e donne che la chiamano con un altro nome, Diana, un senso di malessere inizia a tormentarla. Suo marito Glenn è accusato di crimini atroci. Nella sua mente si fa strada un terribile sospetto. Forse la realtà che ha sempre dato per scontata è solo un’illusione. Il presente le chiede di aprire gli occhi, di ripensare al suo passato che non è come gliel’hanno raccontato. La sua vita crolla come un castello di carte. Per sperare in un futuro Clara deve mettere in chiaro il suo passato. Ma soprattutto dovrà perdonare se stessa.

“Non dirmi bugie” è una storia oscura narrata dalla voce di una  delle tante vittime. L’inizio inchioda subito i colpevoli, non ci sono dubbi sulle loro responsabilità ma occorrono delle prove. Clara è la chiave per entrare in un‘organizzazione crudele.

Ho provato subito empatia per la protagonista condividendo, con lei, una tensione palpabile e un iniziale smarrimento. Mi sono sentita intrappolata in una storia narrata con capitoli brevi e coincisi che scivolano via veloce disegnando un doppio piano temporale: “Adesso” e “Prima”.

“Adesso” ci mostra un presente in cui tutti i nodi vengono al pettine. Clara scopre di non sapere chi sia realmente. La sua identità è una bolla di sapone volata via, tutto diventa relativo anche il suo amore per Glenn cambia veste.

“Prima” ci svela, pian piano, il mondo di Clara e di tante altre ragazze preparate, educate, formate, per uomini facoltosi. Una ricerca d’amore dove amore non c’è.

Grazie a una semplice ma efficace scrittura, ho ripercorso l’ingarbugliato intreccio nella mente di Clara. La sua narrazione mi ha condotta per vie dolorose.

Per Clara la violenza è una maestra di vita, utile come punizione in caso di errore. Un uomo che picchia la propria donna le mostra così il suo amore. Per lei la disciplina passa attraverso il dolore. È tutto ciò che conosce. La sua mente è intrappolata nell’idea che mescola amore e paura, piacere e dolore. Quanti condizionamenti, quanti pensieri errati, Clara!

Per Clara la normalità è essere punita per aver commesso errori. La sua normalità non è normale? Come può essere sbagliata?

La storia non presenta grandi colpi di scena, si comprende fin da subito lo scopo dell’organizzazione. Ciò che ho apprezzato è la struttura narrativa, la dinamica dei rapporti tra i personaggi, la manipolazione della mente, la netta sensazione di operare per il bene non sapendo cosa sia realmente il bene. La schiavitù psicologica porta a scambiare per normale ciò che è aberrante. Per questo ho compreso il dolore e il disorientamento di Clara, si è sentita vittima e carnefice allo stesso tempo. Il suo amore per “le figlie”, per la loro educazione, per la collocazione presso uomini facoltosi è tutto uno sbaglio. Lei credeva di dare amore e invece condannava le ragazzine a una vita terribile. Sembra impossibile credere che ciò possa realmente succedere. Pensate per un attimo alle sette e tutto vi apparirà con una luce diversa.

“Non dirmi bugie” semina menzogne, uccide l’amicizia, punisce i veri sentimenti, cambia l’identità di ignare vittime, incute un devastante senso di colpa. Fortunatamente, a controbilanciare tanta disumanità, ci sono la solidarietà, l’umana comprensione, il vero amore che non conosce limiti, la speranza in un domani migliore.

Questo romanzo colpisce e spiazza fin dalla prima pagina, la lettura gode di un ritmo incalzante e il finale accende la speranza.

2 commenti:

  1. Sono d'accordo con tutto quello che hai scritto, anche a me ha colpito particolarmente. Davvero un bel thriller!

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    1. Sì, spero che ottenga il successo che sicuramente merita :)

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