giovedì 26 aprile 2018

RECENSIONE | “La spia dei Borgia” di Andrea Frediani [Review Party]

Senza paura di esser smentita posso affermare che i Borgia rappresentano da secoli l’emblema della famiglia feroce e corrotta sulla cui vita si sono sbizzarriti scrittori e registi. Abbiamo conosciuto i componenti della famiglia di papa Alessandro VI, i loro intrighi e perversioni, le atroci vendette e i rapporti lussuriosi, che hanno fatto del potere e del peccato il loro sigillo. Stanchi di leggere romanzi sui Borgia? No, assolutamente no! Ed è per questo che oggi vi propongo un romanzo storico in cui ho trovato una bella amalgama tra fatti reali e pura fantasia. Connubio ben ponderato tanto da coinvolgermi negli eventi dai risvolti thriller con un pizzico di fantasiosa novità nell’intramontabile leggenda nera dei Borgia. Si tratta de “La spia dei Borgia” ad opera di Andrea Frediani, attento narratore di storia, per Newton Compton Editori.
STILE: 8 | STORIA: 8 | COVER: 6
La spia dei Borgia
Andrea Frediani

Editore: Newton Compton
Pagine: 381
Prezzo: € 10,00
Sinossi
Il papa Alessandro VI Borgia si sta accingendo a perfezionare i suoi progetti per il controllo dell'Italia, quando un atroce delitto lo priva degli affetti più cari e sconvolge i suoi piani. Tutta Roma viene mobilitata per scoprire l'autore del crimine ma, per una strana serie di coincidenze, in prima linea nelle indagini si viene a trovare il pittore di corte, il celebre Pinturicchio. Per far luce su un omicidio che ha ferito il cuore del papato, Pinturicchio si servirà dell'aiuto dei più affermati artisti in città, da Michelangelo Buonarroti a Filippino Lippi, da Piermatteo d'Amelia al Perugino. L'elenco dei nemici dei Borgia è così lungo che la lista dei sospettati si alimenta di giorno in giorno. E mentre tutti a un certo punto cercano un uomo mascherato che potrebbe essere il testimone chiave dell'accaduto, una donna deturpata si aggira per Roma in cerca di vendetta... Di chi si tratta? In una Roma rinascimentale dove la ricchezza delle espressioni artistiche va di pari passo con le lotte per il potere, la penna di Andrea Frediani rievoca uno dei più celebri cold case della storia.


Un papa al culmine del suo trionfo.
Il più celebre delitto della Roma rinascimentale.

Il papa Alessandro VI Borgia viene privato di uno degli affetti più cari: Giovanni Borgia, duca di Gandia, è stato ucciso. Tutta Roma viene mobilitata per scoprire l’autore del crimine. Per una serie di strane coincidenze, anche il pittore di corte, il celebre Pinturicchio, è coinvolto nelle indagini. Con lui anche artisti del calibro di Michelangelo Buonarroti, Filippo Lippi, il Perugino, cercheranno di raccogliere indizi per far luce sul delitto. Diventeranno occhi e orecchie al servizio dei Borgia anche se non sarà facile districarsi tra possibili mandanti e complotti. La lista dei nemici della potente famiglia è talmente lunga! Nell’ombra, però, agisce un misterioso uomo mascherato. Di chi si tratta? La penna di Andrea Frediani si tinge di rosso per indagare uno dei più celebri delitti irrisolti della storia.

Partiamo dal fatto storico: il Duca di Gandia fu assassinato a Roma da ignoti. Il suo cadavere venne ritrovato nel Tevere con nove coltellate inferte in varie parti del corpo. Il misterioso crimine non fu mai risolto. Andrea Frediani prende spunto da questo omicidio per narrarci una storia avvincente con personaggi realmente esistiti e altri frutto di fantasia. I Borgia vengono subito descritti come uomini passionali e sanguigni con un’infinità di nemici, amici assai infidi e alleati precari. Intrighi, delitti, politica e diplomazia sono pane quotidiano per il papa e per i suoi figli. Lo scrittore, con penna precisa come un bisturi intriso di sangue, lascia libero sfogo alle travolgenti passioni dei protagonisti che si muovono in una città dalla doppia faccia. Intrigante la presentazione di Roma vista nel suo splendore Rinascimentale, adorna di opere d’arte, che mostra anche il volto di una città fatta di vicoli in cui non è consigliabile inoltrarsi. Criminali, mendicanti, prostitute sono il popolo nascosto che nessuno vuol vedere ma a cui tutti ricorrono per risolvere questioni poco edificanti. Frediani rilegge la storia dei Borgia attraverso il papa Alessandro VI (simoniaco, lussurioso, mandante di innumerevoli omicidi), il terribile duca Valentino e l’ambigua Lucrezia. Intreccia le loro vite creando pagine dense e coinvolgenti segnate da glorie e infamie, corruzioni e tradimenti, matrimoni celebrati per sancire alleanze con le famiglie potenti e sfrenate ambizioni. La mente contorta e perversa dei potenti mette il potere prima di ogni cosa sacrificando moralità e affetti.

Tra i personaggi ho provato empatia con due figure molto particolari: il Pinturicchio e l’uomo mascherato.

Il Pinturicchio, celebre pittore della sua epoca, è un uomo che plasma i sogni dei potenti soddisfacendo la loro vanità. Nel romanzo svolge un ruolo importante con gli artisti della confraternita diventando parte integrante del risvolto thriller del romanzo. L’autore modifica la cadenza dei fatti, accorcia i tempi degli eventi, per dare più ritmo alla narrazione. Ben descritto è il rapporto del Pinturicchio con sua moglie Grania che lo guida e lo sprona, nei suoi rapporti con il papa, per ottenere successo e denaro

Invece  la figura dell’uomo mascherato, che vi riserverà molte sorprese, è un uomo che fungeva da guardia del corpo del duca Giovanni e scomparve anch’esso la notte dell’omicidio. Di lui nulla è dato sapere. Quale ghiotta occasione, per l’autore, per creare un protagonista con radici reali e sviluppo fantasioso! Leggendo il romanzo scoprirete chi, la fantasia dell’autore, ha celato dietro la maschera. Vi svelo solo che troverete un turbine di sentimenti, coraggio e determinazione.

“La spia dei Borgia” è un romanzo scorrevole, ben scritto che si legge con vero piacere. La storia seduce e inquieta facendo rivivere le grandezze e le miserie, i fasti e gli amori, le sregolatezze di personaggi storici noti a noi tutti. Naturalmente la vicenda avrà un colpevole, il caso dell’omicidio del duca di Gandia verrà risolto in modo fantasioso ma plausibile. Mi ha intrigata il rapporto potenti-artisti, il desiderio dei primi di affidare la loro immortalità non solo al potere ma anche all’arte. Curioso il ruolo dei pittori e scultori che diventano “spie” al servizio di un uomo molto potente. Mi piace la figura della città eterna, ostaggio delle grandi famiglie nobili. La violenza, poi, si paleserà in mille modi per raccontare la storia nera dei Borgia entrati ormai di diritto nell’affascinante mondo dei miti.

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